Come organizzazioni che formano il FRENTE DE ORGANIZACIONES OAXAQUEÑAS – FORO (Foro: fronte delle organizzazioni dello stato di Oaxaca) condanniamo e rifiutiamo con forza gli atti recenti di repressione brutale eseguiti da membri della polizia, comandati dall'illegittimo governatore di Oaxaca Salomon Jara Cruz contro abitanti della comunità indigena Santiago Xiacuí e delle donne indigene Triqui, sfollate da San Juan Copala. Inoltre, denunciamo gli atti intimidatori della guardia nazionale e della marina contro l'ejido di Mogoñe Viejo e El Zarzal nel municipio di San Juan Guichicovi. Qui contadin3 indigen3 del popolo originario Mixe mantengono un presidio di protesta per i danni derivati dai lavori di ampliamento della linea ferroviaria dell'Istmo di Tehuantepec.

Questi atti di repressioni di un'amministrazione che si fa chiamare "nuova" e che è arrivata al potere con un vergognoso 38% di partecipazione elettorale e un 62% di astensionismo, tra cui il nostro, che non ci preoccupiamo delle urne perché non crediamo nella farsa elettorale, solo dimostrano che tentano di legittimarsi attraverso le forze pubbliche repressive.

Questo regime obsoleto, che continua ad amministrare un vecchio stato in decadenza e reazionario, mette in pratica le stesse pratiche dittatoriali che realizzavano gli ex governi del PAN e del PRI, come il tiranno nefasto Ulises Ernesto Ruíz Ortíz in quel 2006 contro il popolo di Oaxaca.

Altrettanto rifiutiamo i discorsi di odio di chi oggi ostenta il potere e che tentano di giustificare la eccessiva e violenta repressione contro i popoli organizzati. Questi discorsi solo cercano di screditare le giuste lotte dei popoli, che si prendono le strade nel mezzo di questa crisi economica, politica, sociale e violenta che stiamo vivendo, e a cui tutte le persone di Oaxaca partecipano senza colpa. 

Queste pratiche esercitate da chi preannuncia una ipotetica "Primavera di Oacaxa", contribuiscono solo a rendere più profonde le grandi ferite sociali e di impunità di cui ha storicamente sofferto il popolo do Oaxaca. Per ciò continuiamo a condividere le pene di chi ora è represso, giacché non è una novità che in tutto lo stato si continuino ad utilizzare le forze armate ufficiali e mercenarie per cercare di zittire lo scontento popolare.

Le azioni recenti dello Stato sono messaggi che preparano un'ulteriore stretta repressiva contro il popolo di Oaxaca e non possiamo rimanere in silenzio, né estranei di fronte tali attitudini dispotiche, perché sono aziono che si possono ripetere contro qualsiasi movimento, collettivo, organizzazione e lotte sociali a Oaxaca.

Ed è perciò che chiamiamo il popolo di Oaxaca alla organizzazione e alla mobilitazione popolare per far fronte a queste azioni sulla linea di quelle di URO e che unito nell'azione difenda i propri diritti e un veritiero accesso alla giustizia come esigiamo da molti decenni. 

Difendere i diritti umani non è un delitto. Esercitare il diritto di protestare e al libero manifestare è un diritto costituzionale, nessun governo e a maggior ragione uno illegittimo può fare uso della repressione per violare questi diritti.

GOVERNI CHI GOVERNA I DIRITTI DEL POPOLO SI DIFENDONO!

UNITÀ NELL'AZIONE!