Comunicato della Carovana nazionale e internazionale El Sur Resiste in risposta alla repressione e allo sgombero dell’accampamento “Tierra y Libertad” nella comunità di Mogoñe Viejo, Huichicovi, Oaxaca. Messico.

Venerdì 28 aprile 2023

Da Oteapan, Veracruz

Carovana “El Sur Resiste!”
COMUNICATO URGENTE
Mogoñé Viejo, municipio di San Juan Guichicovi, Oaxaca.

Nelle prime ore di questa mattina, la Marina messicana, la Guardia Nazionale e la Polizia dello Stato di Oaxaca hanno sgomberato l’accampamento Tierra y Libertad, che la comunità indigena Mixe di Mogoñé Viejo ha mantenuto per 61 giorni sui binari della ferrovia, che fa parte del mega-progetto denominato “Corridoio inter-oceanico”. Da giovedì sera, intorno alle 22.38, la Guardia Nazionale ha circondato l’accampamento Tierra y Libertad e prelevato sei compagni, María Magdalena Martínez Isabel, Fernando Hernández Gómez, Adela Severo Teodoro, Esperanza Martínez Isabel, Elizabeth Martínez Isabel ed Eliodoro Martínez Isabel, di cui non si hanno ancora informazioni riguardo il loro arresto.


 Inoltre, la nostra compagna Adela Severo è stata picchiata da elementi di questi gruppi militari, l’attacco ha violato uno spazio dove erano presenti per lo più da donne indigene che stavano difendendo il proprio territorio. Si tratta di un attacco violento, misogino, classista, razzista e patriarcale di cui riteniamo responsabili i tre livelli di governo (municipale, statale e federale). È l’atto di un governo militare totalitario e repressivo che risponde a interessi ecocidi.Ripudiamo questa azione criminale di detenzione e repressione fisica contro le donne. È un’azione patriarcale che mira a smantellare coloro che danno forza e dignità alla lotta per la vita e alla difesa della Madre Terra contro i progetti di morte.
Ieri, giovedì 27 aprile, abbiamo attraversato come Carovana “Il Sud resiste” il territorio difeso dalle sorelle e dai fratelli di Mogoñé, che ci hanno raccontato la tensione che stavano vivendo a causa delle minacce di sgombero da parte del governo federale. Noi come Carovana abbiamo sperimentato le molestie provenienti dalla presenza costante della Marina, della Guardia Nazionale e degli ufficiali dell’Istituto Nazionale delle Migrazioni, che ci hanno registrato e sorvegliato durante il nostro viaggio.

Chiediamo la fine della repressione e della persecuzione dei nostri compagni che difendono il nostro territorio. Chiediamo la fine dell’intimidazione della Carovana e delle lotte dei popoli che si oppongono al Corridoio Interoceanico, al cosiddetto Tren Maya e a tutti i progetti di morte di questo mal-governo.
Chiediamo l’immediata liberazione dei compagni detenuti.
Riteniamo il governo federale guidato da Andrés Manuel López Obrador responsabile del clima di tensione e violenza generato contro i nostri compagni e contro tutte le organizzazioni che si oppongono ai loro progetti di morte.

Se toccano un popolo, risponderemo tutti!

Sappiate che non ci intimidiscono, come ci insegna la nostra sorella Betty Cariño, di cui ieri si è celebrato il 13° anniversario dal suo assassinio in un atto criminale compiuto dallo Stato contro una carovana umanitaria, simile a quanto accaduto oggi a Mogoñé Viejo: hanno paura di noi perché noi non abbiamo paura di loro.
Carovana nazionale e internazionale